Il glaucoma è una malattia oculare dovuta ad un aumento della pressione all’interno dell’occhio. Le conseguenze sono il deterioramento del campo visivo e la cecità.
Il Glaucoma acuto
Il glaucoma acuto è altamente pericoloso in quanto conduce alla cecità in brevissimo tempo, spesso anche a poche ore dalla sua insorgenza.
Come si manifesta il glaucoma acuto
Si presenta con un forte dolore oculare, vomito, perdita anche parziale della vista o alterazione immediata dei colori. Conseguentemente si ha una pressione intraoculare molto elevata, che in pochissimo tempo può portare danni al nervo ottico fino alla cecità.
La terapia per il glaucoma acuto
In alcuni casi è possibile intervenire con farmaci o in modo chirurgico, in altri casi grazie all’uso del laser. Ovviamente la prevenzione e l’immediata diagnosi è fondamentale per intervenire in modo rapido evitando quindi danni irreparabili.
Il Glaucoma cronico
Il Glaucoma cronico conosciuto con il nome di Glaucoma primario ad angolo aperto (GPAA), si manifesta con un aumento meno evidente della pressione intraoculare, ma allo stesso modo, senza diagnosi e senza cure specifiche può portare a lungo alla cecità.
Come riconoscere il glaucoma
Nella maggior parte dei casi è individuato con una normale visita oculistica, in cui si evidenzia una alta pressione intraoculare.
La visita specialistica prevede la misurazione della pressione utilizzando il tonometro e il controllo del fondo oculare.
Il glaucoma: le cure
Oggi il glaucoma pur essendo una grave patologia si riesce con opportuni farmaci e grazie all’uso del Laser e in casi ancora più gravi alla chirurgia ad eliminare esiti nefasti.
Il glaucoma: chi colpisce e i fattori di rischio
E’ una una delle cause maggiori di cecità nel mondo, la sua insorgenza è fortemente legata all’età e alla razza.
Il glaucoma cronico è maggiormente presente negli individui dove vi sono evidenti fattori ereditari, in questi casi la malattia si può manifestare anche in età giovanile.
L’incidenza è pari:
- 0.7% per individui sotto dei 40 anni;
- 2% per indivusi sopra i 45 anni;
- 4.8% al di sopra dei 60 anni
Alcuni tipi glaucoma come il glaucoma pigmentario, si manifesta maggiormente in individui con età inferiore ai 40 anni.
Anche la razza incide, si è riscontrata una maggiore incidenza in soggetti di razza nera e caraibica.
Mentre per chi ha parenti con tale malattia, il rischio aumenta mediamente 3 – 6 volte.
Il Glaucoma: la pressione oculare, le cause
All’interno dell’occhio è presente un liquido chiamato l’umore acqueo. Tale liquido viene prodotto e riassorbito dal nostro organismo, in alcuni casi il riassorbimento non avviene in modo sufficiente creando uno scompenso in favore della produzione eccessiva di altro liquido. L’aumento di liquido all’interno dell’occhio produce un aumento della pressione calcolato in mmHg. Si considera normale una pressione tra i 10 mmHg e i 21 mmHg. In media si ha una pressione pari a 16 mmHg.
Purtroppo in condizioni patologiche la pressione oculare comprime la papilla ottica che a sua volta unisce le fibre nervose che formano il nervo ottico. La lunga pressione conduce ad una perdita di efficienza del nervo ottico.
L’insieme delle fibre ottiche che formano il nervo ottico tendono a deteriorarsi con una tempistica diversa, per cui il paziente affetto da glaucoma tende ad avere piccoli danni in funzione della fibra che subisce il danno. Per tale motivo la qualità visiva si perde in modo differente da paziente a paziente in quanto ogni fibra produce una qualità dell’immagine percepita. Ad esempio i colori, la distanza, la forma, ecc….
Il glaucoma: come prevenirlo
La misurazione della pressione oculare è molto semplice e richiede pochissimi minuti è bene quindi eseguire un controllo almeno ogni 6 mesi se si ha in famiglia una storicità della malattia. Ma si consiglia almeno un controllo all’anno per gli individui con un’età superiore ai 45 anni o per coloro che hanno una miopia superiore alle 4 diottrie.